venerdì 23 febbraio 2018

Piccole distinzioni di una passione.

IL FRANCOBOLLO: un minuscolo pezzetto di carta vistosamente colorato che ci parla di lontane regioni, di uomini celebri, di importanti imprese, di sensazionali invenzioni. Tutta la nostra vita è riprodotta e immortalata nei francobolli. Il francobollo è un veicolo di cultura: quanti ragazzi hanno imparato, come me, la storia o la geografia proprio nel tentativo di ordinare le loro collezioni. Il francobollo è un atto politico: quanti stati hanno propagandato le loro ideologie o hanno assunto chiare posizioni proprio sfruttando le loro emissioni. Il francobollo oggi però è anche un fatto economico: migliaia di commercianti vivono grazie ad esso, investitori e speculatori guadagnano (o perdono) anche grosse somme proprio sfruttando la passione di una schiera sempre più fitta di appassionati filatelici. La prima grande distinzione da fare è quella che riguarda i nomi da attribuire a coloro che operano nel settore. Purtroppo c’è grande confusione fra collezionista, investitore e speculatore. Vediamo di che cosa si tratta.

COLLEZIONISTA: è colui il quale raccoglie i francobolli senza avere una precisa meta economica. A lui interessa, soprattutto, realizzare qualcosa di organico e, possibilmente, di “completo”. Però, sia ben chiaro, non si deve pensare che il collezionista sia disposto a “buttare via” i suoi soldi, anzi, è proprio chi mette assieme una collezione degna di questo nome che, a lungo termine, fa la migliore operazione economica.

INVESTITORE: è, invece, colui il quale raccoglie francobolli semplicemente perché pensa che così facendo potrà ottenere un buon utile. A lui non interessa avere, per esempio, tutte le emissioni di un paese, ma esclusivamente avere ciò che, nel tempo (più o meno lungo), potrà acquisire un notevole incremento di valore. L’ideale per un investitore, è quello di avere magari tutti francobolli eguali fra di loro, purché si tratti di un esemplare che col passare del tempo valga sempre di più.

Una differenza sostanziale fra COLLEZIONISTA INVESTITORE è, per esempio, questa: il collezionista cerca i francobolli perché gli piacciono, e, molto probabilmente, li cercherebbe anche se essi non potessero dargli un utile nel tempo. L’investitore sceglie i francobolli perché ritiene che, nel momento in cui opera, essi rappresentino il migliore investimento. Per lui, però, sarebbe del tutto indifferente cedere tutti i francobolli e prendere, tanto per dire qualcosa, bottiglie di vino vecchio se, a un certo momento, dovesse ritenere tali bottiglie maggiormente fruttifere. L’investitore, in altre parole, è un elemento passivo che si limita ad analizzare il mercato cercando di inserirsi in esso senza però prendere parte attiva al movimento del mercato stesso. Egli, tanto per concludere, è un individuo che cerca di “approfittare” di una situazione che altri hanno creato.

SPECULATORE, infine, rappresenta un elemento molto simile all’investitore, con la sola differenza che assume un atteggiamento attivo. Speculare, cioè, è chi cerca di inserirsi in un mercato e quindi, attraverso adeguate manovre, fare in modo che tale mercato si evolva in senso per lui positivo. Vedremo più avanti quali potrebbero essere le manovre speculative in grado di attribuire un plusvalore, talvolta anche notevole, a certe speciali emissioni.

Ovviamente accanto ai tre suddetti “tipi”, che sono sempre dei privati, occorre considerare anche tutti coloro che si occupano di francobolli a livello professionale: i commercianti, gli organizzatori di aste, gli editori di cataloghi e, soprattutto, i governi dei paesi che emettono i francobolli. In questi ultimi anni, in cui indubbiamente la filatelia ha conosciuto il suo “boom”, è proprio fra i governi dei paesi meno seri che si trovano i più grandi speculatori. Comunque anche su questo argomento ci soffermeremo in seguito. Questa rapida panoramica sulle persone che agiscono nel settore della filatelia dovrebbe far comprendere maggiormente la notevole diversificazione di soggetti che agiscono per piacere di agire e soggetti che agiscono per denaro e solo per quello. Sarebbe a mio parere un gravissimo errore considerare i francobolli come una specie di “gallina dalle uova d’oro”. Indubbiamente è vero che molte persone hanno guadagnato investendo i loro soldi in francobolli. Però è anche vero che se c’è qualcuno che guadagna, c’è sempre, da un’altra parte, qualcuno che ci rimette. Chi non capisce nulla dei francobolli e, soprattutto, non vuole mettersi a studiare quella che oggi è indubbiamente una vera e propria scienza, farebbe meglio a occuparsi di altro. Nel nostro paese la filatelia ha nobili tradizioni. In Italia esiste un mercato molto attivo, parecchi cataloghi e riviste specializzate vengono pubblicati regolarmente. Le associazioni filateliche e gli specialisti nei più disparati settori sono sempre più numerosi. L’Italia ha conosciuto anni addietro un periodo di autentica follia “filatelica” al quale fece seguito un momento di depressione che vide fallire centinaia di improvvisati investitori. Oggi finalmente sembra che sia subentrata la calma e che la ragione venga usata anche in questo settore. Però, non mi stancherò mai di ripeterlo, occorre che la filatelia sia considerata come una cosa seria: per avvicinarsi ad essa occorrono intelligenza, preparazione e tanta passione.

Dall'analisi sui nomi da attribuire a coloro che operano nel settore filatelico io mi sono identificato nella figura del COLLEZIONISTA, figura questa che più mi si confà, per la grande passione che prima ogni tanto e oggi quotidianamente dedico allo statisticare e al costruire i fogli di raccolta della mia modesta collezione di francobolli di tutto il mondo.

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